Coxartrosi è un termine che può suscitare preoccupazione in chiunque lo senta. Ma cosa significa esattamente e come può impattare sulla vita quotidiana?
L’artrosi dell’anca è una condizione cronica che provoca la degenerazione della cartilagine dell’articolazione coxofemorale, quella che unisce il bacino al femore. Il processo degenerativo può portare a dolori intensi e limitazioni significative nella mobilità, con un impatto profondo sulla qualità della vita.
In questo articolo, esploreremo cos’è la coxartrosi, come viene diagnosticata e quali opzioni di trattamento sono disponibili.
Cos’è la Coxartrosi esattamente?
La coxartrosi è una forma di osteoartrite che colpisce l’articolazione dell’anca. Questa articolazione, fondamentale per il movimento e la stabilità del corpo, può essere soggetta a usura e degenerazione della cartilagine nel tempo. La cartilagine è un tessuto elastico e resistente che riveste le estremità delle ossa nelle articolazioni, permettendo loro di muoversi senza attrito. Quando questa cartilagine si deteriora, le ossa iniziano a sfregare l’una contro l’altra, causando dolore, infiammazione e rigidità.
I sintomi della coxartrosi si manifestano in modo graduale e variano da persona a persona, ma i segnali più comuni includono:
- Dolore all’anca localizzato all’inguine e può irradiarsi lungo la coscia e talvolta fino al ginocchio. Questo dolore è spesso meccanico, aumentando con l’attività fisica e diminuendo con il riposo
- Rigidità articolare soprattutto al mattino, quando ci si sveglia o dopo una posizione statica prolungata
- Difficoltà nei movimenti quotidiani: camminare, salire le scale, indossare i calzini o semplicemente alzarsi da una sedia possono diventare attività dolorose e difficili
- Riacutizzazioni, ovvero periodi di infiammazione intensa possono portare a un dolore aumentato e a una maggiore limitazione dei movimenti.
Perché viene la coxartrosi?
Contrariamente a quanto si possa pensare, la coxartrosi non è sempre collegata all’invecchiamento. Studi recenti suggeriscono che circa il 5-10% dei pazienti con coxartrosi potrebbe avere meno di 50 anni. Ma quali sono, allora, le cause?
- Traumi o lesioni all’articolazione
- Deformazioni anatomiche come ginocchia valghe o gambe di lunghezza diversa
- Malattie metaboliche o infiammatorie come l’artrite reumatoide o il diabete
- Sovraccarico articolare, per via di attività lavorative o sportive che comportano un eccessivo stress sull’anca.
Diagnosi della Coxartrosi
Per diagnosticare la coxartrosi, è essenziale un’accurata valutazione medica. Si parte con un esame clinico, in cui il medico raccoglie informazioni sui sintomi, la storia medica e le attività quotidiane del paziente. Durante l’esame fisico, può esaminare l’anca per valutare la sua mobilità e il dolore.
In più, le radiografie sono fondamentali per visualizzare il grado di usura della cartilagine e l’allineamento delle ossa. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un esame più dettagliato come la risonanza magnetica (RMI) per valutare il tessuto molle, le strutture circostanti o escludere un edema osseo.
Come curare il dolore della coxartrosi?
La coxartrosi è una malattia cronica a lenta evoluzione. All’inizio, il dolore è più evidente durante l’attività fisica, ma può progredire fino a influenzare anche le normali attività quotidiane. Con la progressione della malattia, il dolore può diventare persistente e debilitante, richiedendo interventi sempre più invasivi. Ecco perché consiglio di intervenire subito e ottenere una diagnosi il prima possibile.
È importante consultare un medico se si avvertono sintomi come rigidità articolare al mattino, dolore che aumenta con il movimento, gonfiore o scrosci articolari nell’anca.
Il trattamento della coxartrosi si concentra su tre obiettivi principali: ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rallentare la progressione della malattia. Inizialmente, le misure conservative sono modifiche dello stile di vita, come indossare scarpe adeguate, usare bastoni da passeggio e mantenere un peso corporeo sano per alleviare lo stress sull’anca.
Esercizi a basso impatto come nuoto e ciclismo, insieme a sedute di fisioterapia, aiutano a mantenere la forza muscolare e la flessibilità senza sovraccaricare l’articolazione, mentre le terapie termiche come impacchi caldi e freddi possono ridurre dolore e infiammazione.
Quando questi approcci non sono sufficienti, i farmaci come il paracetamolo e i FANS, oltre alle iniezioni di corticosteroidi, possono controllare il dolore e l’infiammazione. La medicina rigenerativa offre ulteriori opzioni, con iniezioni di Plasma Ricco di Piastrine (PRP) e terapie con cellule staminali che stimolano la rigenerazione dei tessuti e migliorano la funzione articolare, sebbene questi trattamenti siano ancora in fase di sviluppo. Tuttavia, quando le misure conservative e le terapie farmacologiche non riescono a garantire un sollievo adeguato, l’intervento chirurgico diventa inevitabile.
La sostituzione dell’anca, che prevede la rimozione dell’articolazione danneggiata e la sua sostituzione con una protesi di ultima generazione, può essere la soluzione definitiva. Grazie alle tecniche mininvasive attuali, i tempi di recupero sono notevolmente ridotti e i pazienti possono riacquistare rapidamente una qualità di vita migliore, con impianti che durano circa 20-30 anni e offrono risultati eccellenti in termini di riduzione del dolore e miglioramento della mobilità.
Per concludere
La coxartrosi può essere una condizione debilitante, ma con il giusto approccio terapeutico e le misure preventive, è possibile gestirne i sintomi e mantenere una buona qualità di vita. Se sospetti di avere coxartrosi o se i tuoi sintomi non migliorano con i trattamenti conservativi, non esitare a contattarmi per una valutazione approfondita e per discutere le opzioni di trattamento più adatte alle tue esigenze.